Singolare e duraturo nel tempo è il rapporto dei romani con l’acqua. Un rapporto che si palesa nella maestosità delle fontane capitoline.
L’acqua, indispensabile per la sopravvivenza umana, era l’elemento centrale della socialità dell’antica Roma, che amava incontrarsi alle terme.
Per i romani l’acqua era un dono divino ed ogni fonte aveva un nume tutelare, le ninfe.
Un’antica leggenda narra dell’amore tra la Ninfa Egeria ed uno dei sette re di Roma, Numa Pompilio.
Nel corso degli anni l’abbondanza di acqua del territorio, incanalata negli acquedotti, divenne l’occasione per manifestare il potere temporale della Chiesa, i cui reggenti, a vario titolo, proprio attraverso le fontane abbellirono la città, imprimendo il loro marchio.
I pontefici che restauravano gli antichi
acquedotti romani usavano realizzare delle fontane-mostra per
ricordare i loro atti di munificenza.
Fra
le molteplici opere che dobbiamo attribuire al pontefice Sisto V
Peretti, al secolo Felice Peretti, ve ne è una della quale andò talmente orgoglioso
che volle dargli il suo nome: l’acqua Felice, che egli portò a
Roma
ripristinando l’acquedotto Alessandrino. Questa fontana ne è
veramente
l’altare, davanti al quale ci troviamo in rispettosa
osservazione
comprendendo che si tratta della mostra della famosa acqua
dell’altrettanto famoso ed orgoglioso papa.
Fu eretta tra il 1585 ed il 1589, in marmo, breccia e travertino, la fontana presenta quattro colonne
ioniche, che scandiscono tre fornici chiusi; in corrispondenza delle
colonne ci sono quattro leoni che gettano acqua dalle bocche in tre
vasche, protette da una balaustra in travertino.
Tutta la fontana del Mosé è racchiusa dalla bellissima balaustrata
marmorea, mentre la nicchia centrale contiene la massiccia statua che dà
il nome alla fontana, il “Mosè”.
Nelle nicchie laterali, invece, si vedono due altorilievi, raffiguranti
episodi della bibbia connessi con l’acqua.
Un outfit effortless chic per assaporare un dolce clima romano che sa già di primavera, un top corto e un paio di pants a sigaretta, con il tocco deluxe del pellame degli accessori, perchè il pitone lo ritroveremo tra i grandi protagonisti della prossima P/E 2017.
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Romans’ age-old relationship with their water is unique and eternal,
given the majesty of their aqueducts and, above all, their fountains. 

A
fundamental of life, health and hygiene, water was the central-most
element of that ancient Roman society that socialized at the baths.

For the ancient Romans, water was indeed a gift from the gods, and every
H2O source had its own tutelary god or nymph. Such supersition can be
found as a component in numerous ancient myths, one being that of the
nymph Egeria, lover and wife of Numa Pompilius, one of the seven Kings of Rome.
In later centuries, the abundance of local water,
channeled through the aqueducts, became a means for the Catholic Church
to manifest its power on earth: still today we see the family crests of
the most powerful Popes branded onto many a Roman fountain. 
The pontiffs restored the ancient Roman aqueducts to
realize the fountains-exhibition to commemorate their acts of
munificence.

Among
the many works that we must attribute to the Pope Sixtus V,
Felice Peretti, there is one of whom went so proud that he wanted to
give it its name: the “Aqua Felice”, which he brought to Rome by
restoring the aqueduct of Alexandria.
This fountain it is really the altar before which we stand in
respectful observation realizing that it is the exhibition of the famous
water of the equally famous and proud pope.

It
was built between 1585 and 1589, with marble and travertine, the
fountain features four Ionic columns, which mark three arches closed;
in correspondence of the columns there are four lions that spout water
from the mouths of three tanks, protected by a travertine balustrade.

The Moses’ Fountain is enclosed by the beautiful marble balustrade,
while the central niche contains the massive statue which gives its name
to the fountain, the “Moses”.

In the side niches, however, there are two high-reliefs, depicting scenes from the bible connected with water.
My effortless chic outfit is perfect for the sweet Roman climate that already smells of spring, a cropped top and cigarette pants, with the
touch of deluxe leather accessories, because the python will be
among the great protagonists of the next SS
2017.

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Location: Quirinale District – Fountain of Moses – Rome- Italy 

I was wearing:
Le Ragazze di Saint B. top
Zara gloves and trousers
Vogue sunglasses 
Gucci belt
Prada bag
Gianvito Rossi sandals