Dicono sia la città più vivibile al mondo, la più verde, la più attenta all’ambiente.
Una capitale atipica, quasi in miniatura, invitante e compatta, piccola come un villaggio, ma interessante come una metropoli.
Cosmopolita, innovativa, moderna, ma che, allo stesso tempo, affonda le proprie radici nella storia ed è fortemente ancorata alla sua antichissima tradizione monarchica.
Mi ha entusiasmato per lo stile di vita informale e rilassato dei suoi abitanti, gentili e accoglienti, e per un effervescente spirito di libertà che aleggia su ogni cosa.
Il mio primo giorno a Copenaghen comincia con una lunga passeggiata nel quartiere di Christiansha, tra i canali alberati dove appare la Vor Frelsers Kirke, una grande chiesa barocca, una delle più famose in Danimarca, per la sua scalinata esterna a spirale di 400 gradini, capace di regalarti un indescrivibile panorama a 360 gradi su tutta la città.
Una splendida veduta sulle guglie di rame, le case a timpano, i grandiosi palazzi reali e le opere della moderna architettura, che convivono in una perfetta miscela tra storia antica e contemporaneità.
A pochi passi da lì, la variopinta Christiania. Uno stralcio di terra nel cuore di Copenaghen, l’area più controversa e discussa, l’unica “città nella città – libera” al mondo. Circa 30 ettari di street art, sculture all’aperto, baracche, caffè e bancarelle hippie, dove lo spaccio di droghe leggere è assolutamente libero.
E infine, un’ultima tappa a Nyhavn, il vecchio porto del 17° secolo con le sue tipiche casette colorate nelle romantiche sfumature pastello.
Indosso un caldissimo total look burgundy, sorseggiando un gløgg, una sorta di vin brulè, la tipica bevanda calda danese, pronta a sfidare il freddo pungente.
(Clicca qui per vedere tutti i look indossati nei miei ultimi viaggi).
It is the most livable city in the world, the greenest, most environmentally conscious. 
An atypical capital, a small town, compact and inviting, like a village, but interesting as a metropolis. 
Cosmopolitan, innovative, modern, but at the same time, it has its
roots in history and is firmly anchored to its old monarchical
tradition.
 
I was impressed by the informal and relaxed lifestyle of its inhabitants, nice and welcoming, and a vibrant free spirit that hovers over
everything.
 
My
first day in Copenhagen begins with a long walk in the neighborhood of
Christiansha, between the tree-lined canals where it appears the Vor
Frelsers Kirke, a large Baroque church, one of Denmark’s most famous churches, for its external serpentine spire of 400 steps to the top,
able to give you an indescribable 360 degree panorama of the entire city.
 
An amazing view of the spiers of copper, the gabled houses, the grand
royal palaces and works of modern architecture, living together in a
perfect blend of ancient and contemporary.
 
A few steps from there, the colorful Christiania. An
excerpt of land in the heart of Copenhagen, the area most controversial
and discussed, the only ” freetown” in the world.
About 30 hectares of street art, outdoor sculptures, shacks, cafes and hippies stalls, where the trafficking of soft drugs is absolutely lawful.
And finally, one last stop at Nyhavn, the old port of the 17th century with its typical colored houses in a romantic pastel shades.
I wear a cozy and warm burgundy total look, sipping a gløgg, a sort of mulled wine typical Danish hot drink, ready to brave the bitter cold.
(Click here to see all the looks worn in my latest trips).
Location Our Savior’s Church –  Freetown Christiania – Nyhavn Port – Copenhagen Denmark


I was wearing:
Sherì mongolian fur coat
Hanny Deep chunky knit sweater
Vivienne Westwood Anglomania pants
The Row “Round” sunnies
Burberry mini crossbody bag
Chanel biker boots