Dall’alto minareto della moschea di Marrakech, la voce del muezzin si propaga come un’onda nel cielo, richiamando i fedeli alle cinque preghiere musulmane giornaliere.

Seguo la melodia scandita a sillabe di un capitolo del Corano.
Cammino sul piazzale, ed entro nell’ombra obliqua della torre quadrata della Koutoubia.
Costruita nel XII secolo, la moschea Koutoubia non è solo la più grande di Marrakech, ma è anche uno degli edifici più importanti nel mondo islamico.
L’armonica proporzione tra la larghezza e l’altezza dell’intero edificio e la purezza delle linee è un capolavoro dell’arte almohade. Tanto che esso fu ispiratore e prototipo architettonico della Tour Hassan di Rabat e della Giralda di Siviglia. In tutta la Spagna e non solo, è possibile vedere echi dei suoi intricati lavori geometrici in pietra e degli eleganti archi.

Il mio sguardo scivola sui 70 metri di altezza del suo spettacolare minareto, che durante il giorno si carica di sfumature rosate della tipica pietra di Gueliz a seconda della posizione del sole.
Dopo i lavori di restauro degli anni ’90, la torre è tornata a vestire il suo abito originale che ne esalta il fascino: presenta una banda di piastrelle di ceramica blu decorata orlata da merli che ricoprono la parte finale della torre, mentre, in cima la cupola ha quattro sfere di rame dorato.
L’alto minareto è un punto di riferimento necessario quando si cammina nel groviglio di strade basse e di vicoli che compongono la medina. 

Lascio la sua ombra, e mi dirigo verso l’entrata della moschea.
Cerco di portarla via in uno scatto, perchè l’ingresso è vietato ai non musulmani: devo accontentarmi di vederla dall’esterno.
Mi soffermo dove il mormorio dei fedeli in preghiera esce sopito dalla grande porta in legno.

Indosso un lungo abito plissè in seta e un blazer in pelle, mentre immagino il passato di questo luogo sacro, quando nel suo perimetro il sultano Yacoub-el-Mansour radunò cento librai, qui tra il XII e XIII secolo sorsero botteghe di manoscritti antichi che circondavano le sedici navate. Fu il loro mestiere a dare nome all’edificio che significa infatti la “moschea dei librai”.
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The Koutoubia Mosque is Marrakech’s most important mosque and was one of the largest places of worship for followers of Islam when it was completed in 1158.
Built during the Hispano-Moresque period, characteristic of simple yet masterful craftsmanship and luxury, The Koutoubia Mosque is argued to be the most beautiful and proportioned mosque in the world.
Its magnificent minaret is nearly 70m (226ft) tall and towers over the city. It is the highest building in Marrakech. The rest of the temple is 60m (197ft) wide and 90m (295ft) long.
Five times a day, one voice rises above the Djemaa din as the muezzin calls the faithful to prayer from the Koutoubia Mosque minaret.
Excavations confirm a Marrakshi legend: the original mosque, built by Almoravid architects, wasn’t properly aligned with Mecca, so the pious Almohads leveled it to build a realigned one.
When the present mosque was finished by Sultan Yacoub El Mansour in the 12th century, 100 booksellers were clustered around its base – hence the name, from kutubiyyin (booksellers).
While the Koutoubia serves a spiritual purpose, its minaret is also a point of reference for international architecture. The 12th-century 70m-high tower is the prototype for Seville’s La Giralda and Rabat’s Le Tour Hassan, and it’s a monumental cheat sheet of Moorish ornament: scalloped keystone arches, jagged merlons (crenellations) and mathematically pleasing proportions. The minaret was sheathed in Marrakshi pink plaster, but experts opted to preserve its exposed stone in its 1990s restoration.
Non-Muslims may not enter the Koutoubia Mosque nor can they enter any other mosque in Marrakech. Visitors will have to do with seeing it from the outside.
I’m wearing a printed plissé-silk maxi dress with a leather blazer and… I pause where the murmur of the faithful in prayer comes out dormant by the large wooden door.

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 Location: Koutoubia Mosque – Marrakech – Morocco
Photos: Jamal Ben Saddik
I was wearing:
D’Arienzo leather blazer
Etro maxi dress
EI. EL Jewels necklace
Gucci accessories