Matera è una città tra le più antiche al mondo, il cui territorio custodisce testimonianze di insediamenti umani a partire dal paleolitico e senza interruzioni fino ai nostri giorni. 
Rappresenta una pagina straordinaria scritta dall’uomo attraverso i millenni di una lunghissima storia.
Ho ascoltato letteralmente a bocca aperta le vicende di questa città unica, fragile e meravigliosa.
Nel libro del 1945 “Cristo si è fermato a Eboli”, Carlo Levi denuncia una situazione di totale degrado tra i Sassi, dovuto a un vertiginoso aumento demografico, scrivendo: “chiunque veda Matera non può non restarne colpito, tanto è espressiva e toccante la sua dolente bellezza”. 
Le grotte ospitavano nuclei familiari numerosissimi, animali e uomini vivevano insieme stipati in numero di 10 in meno di 50 metri quadrati e in condizioni igieniche insalubri, senza fogna né acqua corrente. 
Il racconto di Levi porta il tema dell’arretratezza e della povertà di Matera alla ribalta nazionale, attirando anche l’attenzione dei politici. La città viene definita “Vergogna d’Italia”.
Nel 1952 arrivano i fondi e si inizia spostare le famiglie dai Sassi nella Matera nuova, edifici popolari costruiti nella parte alta, quasi a voler indicare la vittoria sulle vecchie abitazioni rupestri.
Il trasferimento termina intorno ai primi anni ’60 e i Sassi diventano una città fantasma.
Nel fascino di Matera, oggi c’è la forza di una città che ha saputo rinascere, attraverso un percorso emozionante, riemergendo dal degrado.
Il processo di riqualifica di Matera ha avuto una spinta decisiva nel 1993, quando l’Unesco ha inserito i Sassi tra i patrimoni mondiali dell’Umanità. 
Adesso è arrivata anche la consacrazione: nel 2019 sarà Capitale Europea della Cultura.
Matera è bellissima ed è diventata la meta cult assoluta di tutti quelli che vogliono riempirsi gli occhi di bellezza, magia e cultura in una sola volta.
E’ un luogo che regala uno spettacolo di grandissimo impatto, una sorta di anfiteatro naturale, con le sue case in pietra dorata abbarbicate sui pendii di un profondo vallone, sotto la cui superficie si snoda un labirinto di grotte, chiese e monasteri rupestri che risalgono fino a 9000 anni fa.
Cadente e disordinata all’apparenza, la cittadina lucana nasconde in realtà un’armonia unica di archi e di volte, tra labirinti di case scavate nel tufo, dando l’impressione di camminare attraverso un presepe di pietra: la “Betlemme d’Italia”.
Ho indossato un romantico abito in pizzo giallo ammirando le prospettive, il paesaggio incantevole trai vicoli stretti e i cortili pieni di cactus verde brillante, ho salito le vecchie scale in pietra per scoprire i diversi punti di vista dalle terrazze panoramiche e sono rimasta senza parole.
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In the remote southern Italian region of Basilicata is the unique and ancient cave-city of Matera… when one reads the story of this unique city, it becomes a place that you simply have to visit.
This remarkable city that once held so much sorrow, is perhaps one of the most fascinating I have ever visited.
Carved into the rock, Matera is composed of a network of caves inhabited since the Paleolithic era. Unknown to much of Italy, the city hid a society living in poverty.
Less than 70 years ago some 15,000 people, mostly peasants, and farmers were still living in dank dwellings without electricity, running water or sewage.
Exposed and brought out of obscurity by the memoirs of Carlo Levi, in his book, Christ Stopped at Eboli, the government passed a law and forcibly relocated the inhabitants of the caves into modern housing in the ‘new town’ on top of the cliff.
Levi described the horror he witnessed – the paltry furniture, children either naked or in rags, bodies ravaged by disease – and concluded: “I have never seen in all my life such a picture of poverty.”
Disease, particularly malaria, cholera, and typhoid, was rampant. Bed space was scarce, with children squeezed with their parents into bunks that were deliberately built with space beneath for chickens. Coveted animals were kept indoors in case they were stolen. Large families would gather around a small table once a day to share a simple meal of bread with pasta or pulse
The child mortality rate was high. Those who survived grew up illiterate.
‘Old’ Matera, however, has come a long way in the intervening 70 years. Today, it is a place to stroll in the sun, marvel at the architecture, fall in love and gain a sense of all that is wonderful about southern Italy. From its position as “the shame of Italy”, next year it will be crowned the European City of Culture. And the caves, once pits of squalor, are now sought after boutique accommodation.
This is the miracle of Matera: ironically, Italy’s shame drew curious visitors to the sassi, especially after the area was declared a Unesco World Heritage Site in 1993. Matera’s fame has since increased, attracting a trickle of inhabitants back into the caves.
Haunting and beautiful, the sassi sprawl below the rim of a yawning ravine like a giant nativity scene.
I was wearing a romantic yellow lace dress to spend a day roaming labyrinth-like narrow alleyways, interconnected loops and pretty little courtyards bursting with bright green cacti. I went up the old stone staircases for spectacular views, I found out a pretty piazza and I disappeared through spectacular archways to encounter a world that looks not of this time.
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Location: Matera – Basilicata – Italy 
Photos: Jacopo Maria Barile
I was wearing:
Le Ragazze di Saint Barth jacket
Imperial dress
Saint Laurent bag
Islo Isabella Lorusso sandals