Mellah è il nome
dato a ogni quartiere ebraico nelle città del Marocco. In genere sono
luoghi recintati da mura, simili ai ghetti delle vecchie città Europee.
Le prime
Mellah apparvero nel secolo XV, quando le due religioni cominciarono a
separarsi all’interno delle città.
Anche Marrakech ha la
propria Mellah, è un luogo diverso da ogni altro nella Medina, e ti stupirà sicuramente con le sue stradine pittoresche dall’aspetto antico e diroccato.
Il quartiere mantiene tuttora i suoi tratti caratteristici, con gli stretti derb all’interno dei quali si possono ammirare i più alti edifici di mattoni di fango della città.
Segno dell’origine ebraica del quartiere sono alcune porte ancora decorate con stelle a sei punte e menorah.
Nell’antico quartiere ebraico, i profumi ti solleticheranno
il naso.
Gli odori sono inebrianti, e oltre a quelli delle spezie, si aggiungono
quelli delle pelli e del legno lavorato, insieme alla menta
dell’immancabile tè di cui tutti fanno largo e continuato consumo. 
Nel mezzo del suk speziato, i colori esplodono, e i
sensi sono all’erta.
Nel suk dei gioielli, l’oro occupa un posto
d’onore, accanto alle collane di ambra ed ai tesori berberi. Basta un
pò d’immaginazione ed eccoti proiettato in un’epoca di avventurieri e
banditi, quando il suk del Mellah era uno dei centri mondiali per il
traffico dei gioielli rubati.
Ancora oggi, si calcola che circa un centinaio di ebrei vivano nel
quartiere, che comprende al suo interno la sinagoga di Alzama, oltre al
più grande cimitero ebraico del Marocco.
Non avrei mai pensato di poter trovare una sinagoga a Marrakech, non facile da individuare… è all’interno di un luogo
di pace. 
L’azzurro ed il bianco sono i colori dominanti delle
decorazioni, in puro stile  marocchino. 
Dal vasto cortile si accede ad
una serie di stanze tra cui si trova la sinagoga vera e propria. 
Le
altre camere hanno una funzione museale e rappresentano la viva
testimonianza della vita degli ebrei a Marrakech.
E’ primavera inoltrata qui, indosso solo una maglia e una lunga gonna in voile, mentre mi perdo fra dedali di vicoli, in un vero labirinto a cielo aperto, circondato dalle mura del Mellah, nel mio primo giorno a Marrakech.
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Since 1438, following the great wave of immigration of Jews from Spain fleeing the persecutions of the Reconquista, several urban mellahs were created on the Moroccan territory. 
From Fez to Meknès, from Essaouira to Taroudant, from Rabat and Sale, and in Marrakech.
In Morocco, the Mellah is a term used to describe an area of residents of Jewish origin. 
In cities across Morocco, there are Jewish Quarters that exist like a city within a city.
Each district is generally surrounded by high walls to separate them from other populations such as Christians and Muslims.
The Mellah of Marrakech is considered as one of the largest in Morocco.
You can still see some of the original storefronts and stores selling silver and pottery engraved with Hebrew or Jewish symbols. Other stores sell a variety of goods including herbs and spices. 
Some of the houses in the Jewish Quarter have street-facing balconies that are not seen in Arabic homes.
The Alzama synagogue is a place of worship and study, in classrooms now transformed into a museum, fading color photographs tell the story of a now-dispersed community.
The synagogue courtyard has blue and white tiles decorating the walls and blue and white details on the lower and upper level where a balcony overlooks the courtyard. To off-set the blue and white there are potted plants and flowerbeds in the courtyard.
This is my first day in Marrakech and it’s a great way to experience its unique culture.
It is late spring here, I’m wearing only a sweater with a maxi voile skirt, while I get lost in the maze of alleys, in a real open-air labyrinth, surrounded by the walls of the Mellah. 
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 Location: الملاّح – El Mellah – Jewish quarter – Alzama Synagogue – Marrakech – Morocco
Photos: Oigres Elirab
I was wearing:
Balenciaga sweater, cap, and bag
Zara skirt
Golden Goose sneakers