I GIGANTESCHI RAGNI SUL MARE DEL GARGANO

Scendendo dall’Adriatico, lo sguardo del viaggiatore viene rapito da strane architetture in legno, dai cui bracci, con complesse simmetrie di cavi e funi lanciate verso il mare, penzolano reti che impressionano nella loro estensione. La loro particolare struttura è composta da una piattaforma che ricorda una palafitta dall’esile aspetto protesa sul mare da cui si allungano, sospesi a qualche metro di altezza, due o più antenne, alle quali viene appesa l’enorme rete a maglie strette chiamata trabocchetto. Quest’ultimo, sfruttando il favore delle correnti marine, intrappola i pesci. La loro forma ricorda quella di un enorme ragno che tesse la tela, con lunghe gambe sul mare, capaci di sopportare la potenza delle onde e le esplosioni fredde del vento di nord-ovest.
Nati in tempi lontani, attribuibili al genio ingegneristico dei Fenici, le loro origini sembrano infatti risalire a più di 2000 anni fa, per l’esigenza di fronteggiare il mare tenendo i piedi ben piantati per terra, i Trabucchi acquistano oggi il ruolo di testimonianza storica e culturale del mirabile ingegno umano.
Unici e rudimentali strumenti di pesca, costruiti con tecniche complesse da semplici uomini di mare, raccontano l’antica favola della perenne lotta tra il marinaio garganico e il suo amato e temuto antagonista: il mare.
Queste antiche macchine da pesca ancora oggi si possono osservare sulla costa tra Vieste e Peschici.

I TRABUCCHI STORICI, GIGANTI CHE RACCONTANO LA VITA

I trabucchi tradizionali sono stati adoperati fino agli anni ’40, dopodiché, l’arrivo della pesca industriale causò il loro progressivo abbandono.
Alcuni sono rimasti silenti testimoni della loro antica storia, altri sono stati spazzati via e ad altri ancora è stata donata una nuova vita. La riscoperta e la valorizzazione di questi antichi strumenti è avvenuta solo nell’ultimo decennio.
Grazie a chi li ha ripristinati per riproporre la pesca tradizionale e a chi ne ha fatto romantici ristorantini in cui gustare dell’ottimo pesce appena pescato, i trabucchi sono stati riconosciuti “beni patrimoniali di grande valenza identitaria e paesaggistica da salvaguardare” per la regione Puglia.
Nel 2012, è nata a Vieste l’associazione onlus “La rinascita dei Trabucchi storici”, grazie alla popolazione locale, diventata più consapevole del loro effettivo valore.
La loro rivalutazione, ne ha fatto una fonte molto importante per il turismo. Partecipare a una battuta di pesca su un trabucco del Gargano è un’esperienza magica.
Oggi, i giganti in legno sembrano voler raccontare a noi uomini moderni l’atavica poesia di un tempo ormai dissolto: qui tutto parla di mareggiate, arrembaggi e vecchi pescatori. Tre secoli di storia, e loro figli della paura e dell’ingegno, come tante straordinarie invenzioni dell’umanità.

IL MIO OUTFIT:

Sono nella baia di Molinella: qui dove le sfumature del mare, la sabbia sottile e le reti sospese dal trabucco storico, suscitano stupore.
É stato emozionante salire su questo gigante apparentemente fragile, acquattato al riparo di una insenatura, incastonato nella roccia.
Indosso un mini abito in pizzo Sangallo, perché il fresco tessuto e l’elegante lavorazione traforata si riconfermano protagonisti assoluti anche per l’estate 2021.

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LOCATION: Cala Molinella – Vieste – Gargano – Italy

IL MIO OUTFIT:

ELISABETTA FRANCHI turbante

TWIN-SET vestito

HERMES borsa, cintura e sandali