La parola “perdere” non ha mai avuto un’accezione prettamente positiva, ancor meno la parola “perdersi”, che implica di aver smarrito la propria via. 
Ecco che, però, a Venezia questa assume un significato totalmente diverso.
A Venezia non esistono le strade, esistono solo calli e callette. 
A Venezia non esistono i quartieri, la città è divisa in sestieri.
Tramite le calli si giunge ai vari campi, che altro non sono che le comuni piazze presenti nelle altre città, ma qui nella città lagunare veneta esiste solo una piazza: Piazza San Marco.
Potrai riempire i tuoi occhi grazie al fascino di ogni scorcio che la Serenissima regala, con la consapevolezza del fatto che perdersi a Venezia è come perdersi in un labirinto galleggiante di umanità e storia. 
Ho camminato senza una meta, attraversando ponti, piccole vie e strettissimi muri, spesso sono finita in vicoli ciechi oppure sono dovuta tornare indietro sui miei passi trovandomi davanti alle acque di un canale, in questo miracolo sull’acqua che è Venezia.  
Ma è obbligatorio perdersi a Venezia, fa parte della sua bellezza. 
L’ho sperimentato in prima persona. 
È così che si scoprono i vicoletti e le zone meno affollate. 
È un’autentica avventura.
L’architettura è meravigliosa. 
Nessuna auto. 
Ciò rende l’esperienza ancora più rilassante. 

Perdersi a Venezia significa dimenticare che c’è un mondo fuori, lasciandosi avvolgere completamente da suggestioni profonde in un’atmosfera da sogno. 
Ho indossato un lungo abito décolleté colorato, allegro e ironico, passeggiando tra canali e ponti d’arte in un ambiente idilliaco dipinto da gondole e palazzi antichi.
È qualcosa da provare almeno una volta nella vita, è davvero seducente, perdersi a Venezia.
(Clicca qui se ti sei perso il mio primo post da Venezia). 
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When you’re in Venice it’s important to get lost.
The city is like a maze and once you get away from the touristy areas, you will fall in love. 
Getting lost is the best way. I mean, get really lost.  
Go with no agenda except to fall in love with the city and I can promise you that you will do just that if you allow yourself.
The architecture is wonderful.
No Cars.
Never in the world have I been in such a populated place without having to deal with the roar of cars and transport. Everything is pedestrianized and this makes for a wonderfully calming experience of a city that I haven’t really felt elsewhere.
By walking away from the tourist streets, I found myself on residential streets and in quiet parts of Venice that most people never experience. 

This is the best way to see Venice.
It’s that simple. No more, no less.
Which sounds, I admit, like weird advice. Not very helpful advice, even. 

Getting lost is something tourists have been doing quite well on their own, without instruction, for eons, right?
Well, there’s a difference between “taking wrong turns” and “getting lost”. 

And it’s a really important difference in Venice.  
That is the kind of lost you can get if you allow yourself to forget there’s a world beyond what’s right in front of you and let the world you can see envelop you. Completely.
It’s a seductive thing, getting lost in Venice.
Once you’re on the islands, it’s literally impossible for you to get so lost that you’re stuck. 

You’ll eventually meet water and turn around, after all.
The best part is that you’re much more apt to stumble upon things you’ll think of as “discoveries” or “hidden gems”. 

When you find the places in Venice that make you think they exist solely for you, the city has found its way into your heart.
I’m wearing a
colorful, cheerful and ironic bustier bodice dress, walking through canals
and art bridges in an idyllic setting painted by gondolas and ancient
buildings.

(Click here to see my first post from Venice).
(Click here to see all the most beautiful bustier bodices of this season).


 Location: Venice – Italy
 Photos: Oigres Elirab
I was wearing:
Ventiquattro.3 Couture maxi dress
Hermès Kelly bag